Ottobre 2003
Elizabeth e WilliamJ a Corte.
02:03
ELIZABETH si muove silenziosa per i corridoi della corte; la sagoma pare, ad un primo esame, incosistente ed etera, quasi trasparente alla vista. il gioco di Luci consente quasi d'osservare, attraverso di lei, la parete che costeggia.
02:03
WilliamJ avanza nel salone con lo sguardo basso, pensieroso. Con la mano destra libera da coperture gioca, indifferente,con le dita della mano sinistra ancora coperta dal guanto di seta nera.
02:06
ELIZABETH //l'incarnato si fa via via diafano e prende consistenza materiale mentre ombre danzanti le sfiorano il volto andando a cingere, con un sottile diadema, la fronte diamantina. Gli occhi s'irradiano di liquida scioglievolezza , incastonati in palpebre feline come preziosi solitari su oro bianco. Le sete delle sottogonne prendono ora ad emettere un lieve fruscio che si propaga nell'aere come zefiro notturno.
02:06
WilliamJ posa le spalle ad una parete, abbandonando le mani dietro la schiena, a contatto con il muro. Sospira senza alzare lo sguardo da terra.
02:09
ELIZABETH alza con la destra, inguantata di raso scuro, lo scialle che le va a coprire la spalla, lasciata desnuda dalla scollatura del vestito. L'austera postura si fa ancor più eretta a causa del bustier indossato mentre il profilo gentile si fa per un istante arcigno quando, presa ormai forma umana, anche atropo trova infine sede al suo anulare sinistro.
02:09
WilliamJ sembra non notare la nuova giunta. Porta con movimenti lenti e precisi la mano destra al petto, lasciandola scivolare sulla superficie della camicia chiara e serrando quindi le dita su un qualche oggetto, probabilmente un medaglione, nascosto alla vista sotto l'abito stesso.
02:15
ELIZABETH con passi sicuri compie il proprio ingresso a corte, un leggero tintinnare, proveniente da un bracciale costituito di campanelli dorati posto al polso sinistro, accompagna quell'incedere tanto elegante, il collo s'inerpica teso ad affondare presso la nuca mentre le spalle regolari lascian intendere quella maturità tipica della giovane età, eternata dall'abbraccio immortale.
02:16
WilliamJ chiude gli occhi continuando a stringere il tessuto della camicia e l'oggetto che vi si nasconde. Sospira per la seconda volta, non trovando ancor soluzione ai pensieri che si affollano nella mente.
02:19
ELIZABETH lambisce , percependo attraverso atropo la sua presenza, la figura del detentore con lo sguardo, il volto non cede alcuna emozione mentre la mano sinistra stringe ancora una missiva da poco ricevuta. Le palpebre s'abbassano mentre le lunghe ciglia sfiorano l'incavo dell'orbita come battito d'ali di farfalla. il passo s'arresta.
02:21
WilliamJ ignaro di non esser più solo lascia che un sussurro, rivolto puramente a se stesso, penetri lievemente il silenzio della sala. "Perchè? sopita mi chiami... forte mi respingi... "
02:22
ELIZABETH
Perchè non vi accorgete neppure di quando vi si avvicina... <perentoria, scandisce, con una certa irritazione >
02:24
WilliamJ
<mantenendo una gelida e totale calma, alle parole del portatore alza appena il capo volgendo lo sguardo verso di lei> Portatore... <scostandosi dal muro per rivolgerle un lieve inchino>
02:24
ELIZABETH torna a camminare, la missiva nella sua sinistra scivola a terra mentre la mano sfiora una spilla dalle tonalità multicolore, esattamente undici, che porta sul profilo superiore del bustier. Il capo si china, le pupille si velano di inspiegabile malinconia
02:25
ELIZABETH
Detentore, ormai è una abitudine.... ( alza un sopraciglio mentre è ormai a un paio di metri da lui)
02:26
WilliamJ con estrema lentezza si riporta eretto. Lo sguardo scivola sulla pergamena abbandonata a terra per poi riportarsi sulla Portatrice...
02:27
WilliamJ
Abitudine... <sospira appena lasciando appena spazio per un triste sorriso> ... è così forse che si può chiamare.
02:28
ELIZABETH
qualcosa in contrario all'utilizzo di questo termine? ( pare quasi ringhiare, non è ben chiaro il motivo del comportamento inusuale della dama che nuovamente arresta il passo)
02:28
WilliamJ abbandona lungo il fianco la mano destra che, nonostante i movimenti effettuati, stringeva ancora il medaglione nascosto dagli abiti.
02:29
WilliamJ
<scuote il capo> Nulla, Portatore. Ma molti termini possono essere usati al suo posto. Abitudine è forse quello più corretto.
02:30
ELIZABETH
avanti, istruitemi mortale... sul vostro punto di vista... ( quasi seccata, mentre la mano destra si stringe a pungo, la figura si trova ancora a due metri dal detentore, la postura esasperatamente rigida mentre il collo si tende e il volto si pone a tre quarti, mostrando le spigolosità della mascella e le fasce muscolari ben tese delle spalle)
02:31
WilliamJ
Su quale argomento, Mia Signora? <chinandosi leggermente quasi a sottolineare l'insolito servilismo. La voce è pacata, fin troppo calma>
02:34
ELIZABETH
sul termine abitudine e.... non chiamatemi così ( scandisce le parole lasciando quasi schioccare la lingua sul palato per il furore che l'avvampa dentro, lame di fuoco le attraversano lo sguardo mentre pronuncia quelle poche parole, cercando diretto contatto visivo con l'umano)
02:36
WilliamJ
<incrocia lo sguardo con la vampira> Come desiderate, Portatore. <il tono della voce appare immutato> Abitudine è il principale motivo che mi conduce spesso in questi luoghi. Abitudine, movimenti e gesti che seguono sempre lo stesso percorso, sempre la stessa logica, per quanto a volte questa possa sfuggire. E' Abitudine che mi porta qui. Abitudine e il Silenzio.
02:38
ELIZABETH
bene, vi lascio dunque al vostro silenzio ed io torno al mio, umano... ( sdegno si dipinge sul volto d'adolescente che non mostra più di quanto non faccia quello del detentore. le sottili labbra a cuore scherniscono il messere accentuando la mimica dell'ultima parola)
02:39
WilliamJ
<sul volto del Detentore si dipinge un lieve sorriso> Le nostre voci, i nostri passi, non possono spezzare il Silenzio che in questi luoghi è sovrano. Ne vengono piuttosto esaltati, posti in risalto e resi unici. E' questo che amo del luogo che ci ospita.
02:42
ELIZABETH
Amatelo in religioso silenzio allora, è notte di caccia... il silenzio sarà lo spezzarsi d'un battito di cuore e il sopirsi d'un alito vitale. ( gli gira le spalle mentre lascia che il viso scatti con una certa rapidità e violenza, alzato un lembo della gonna , s'appresa a raggiungere l'arcata che segna l'incipit della sala)
02:44
WilliamJ
<abbassando la voce, rivolgendosi quasi a se stesso> Vorrei scacciare quel che vi opprime, dar possibilità anche a voi d'amare questo luogo, trovar uno sfogo senza ricorrer a violenza. <socchiude gli occhi sospirando, quindi alza di poco la voce> Ma non me lo permetterete, vero?
02:47
ELIZABETH
Violenza? VOI parlate di violenza? ( si volta ed osserva l'umano con rinnovato fervore, lo sdegno sul suo volto è ora cristallino come il riflesso lunare su di uno specchio d'acqua cheta) Come potete voi comprendere la mia natura? come potete sapere VOI che se dovessi cedere sotto il peso del fardello che reco, la vostra adorata PACE sarebbe in balia d'un anello assetato solo di morte e devastazione?
02:50
WilliamJ
<riportando lo sguardo su di lei> Per quanto la comprensione sia mio desiderio, non m'è possibile capire. E' questo che mi fa sentire... inutile... privo di valore e da voi distante. <sospira nuovamente> Darei anche la vita per penetrare questi segreti...
02:54
ELIZABETH
La vita? dareste la vita? non parlate con così tanta leggerezza della vita, dell'implicazione che ne consegue, la morte. poichè potreste essere esaudito, poichè la vostra vita non vale nulla, in questo istante nulla ha valore.... nulla... ( ripete in un climax inverso, dalla concitazione al sussurro per se stessa, la mascella si serra tradendo nervosismo poichè l'odierna situazione, riguardo a vita e morte, la sta devastando emozionalmente)
02:57
WilliamJ
Lo so che è priva di significato, la mia vita. Non vale abbastanza neppure per esser scambiata con un soffio di comprensione... <la voce è bassa, appena udibile> Non vale nulla... eppur è la cosa più preziosa che possiedo in questo istante. L'unica cosa che appartiene solamente a me...
03:01
ELIZABETH
c'è chi non ha neppure questa fortuna, quindi smettete di compiangervi, se trovate qualcosa di mutato in voi è perchè qualcuno vi sta tendendo uno specchio e quel che vedete non v'aggrada ma... esiste chi in questo istante non ha neppure uno specchio con cui confrontarsi, solo dopo avrete comprensione e non certo dai silenzi o, peggio, da me. ( torna a farsi strada quella spietatezza tipica del suo lignaggio, il tono ferisce la mente con una freddezza simile a quella dell'acciaio, gli occhi brillano di sangue ed oro mentre i pensieri vagano oltre le mura della corte, annidandosi in un dedalo d'infinito cordoglio presso le fitte nebbie delle tenebre)
03:06
WilliamJ
Non mi compiango, Portatore. <la voce è fredda, tranquilla> Espongo semplicemente i fatti per come li vedo. La vita è il bene più prezioso che ho. Non ho null'altro di relativamente prezioso. E nessuno a cui donare il mio unico tesoro. <la scruta cercando inutilmente di indovinarne i pensieri> Però ho quanto mi son finora meritato. Ne più. Ne meno. I desideri hanno campo vasto... e ci spingono ad azioni che, se portate a buon fine, ci permettono di meritare più di quel che abbiamo prima di intraprenderle.
03:08
ELIZABETH
se così è... perchè ora non ho nulla? <scuote il capo e prende a tormentarsi le dita, così vuote nella sua mente, la sofferenza inenarrabile per essere descritta con parole umane, si palesa solo negli occhi che raccontano il suo dolore ma son ben celati dalle palpebre che ancora calano a celare l'ametista)
03:08
WilliamJ cercando di non essere nè insistente nè invadente, continua a scrutarne la figura. Percepisce qualcosa che, nell'ultimo periodo, sfiora la vita del portatore, senza riuscire ad afferrare neppure il minimo indizio che potrebbero portarlo a comprendere cosa quest'evento comporti e neppure a cosa sia legato.
03:11
WilliamJ
Non è a portata delle mie conoscenze rispondere alla vostra domanda. Non conosco i vostri segreti, non posso neppure azzardarmi ad invadere i vostri territori... <si ferma pochi istanti> Forse, come mera ipotesi, semplicemente non vedete ciò che realmente avete, poichè ... Atropo ... o altra entità che gioca con i nostri destini, lo sta nascondendo alla vostra vista...
03:13
ELIZABETH
zitto... atropo si sta dilettando con il mio destino ma mi mostra chiaramente quel che è, mi mostra costantemente l'immagine che mi uccide e dilania. zitto detentore, potrei non rispondere di me... ( parla a bassa voce, gli occhi ancora serrati in attesa d'aver ripreso un certo controllo di se)
03:15
ELIZABETH si blocca, porta la destra al capo mentre pare sorreggersi la fronte a causa di un capogiro, indietreggia inspiegabilmente di un passo mentre le palpebre tornano a serrarsi e un gemito sommesso si diparte dalle labbra dischiuse.
03:16
WilliamJ
<si avvicina a lei di alcuni passi> Come potete esser sicura che vi mostri realmente ciò che è reale? <notando i suoi gesti continua, lento, ad avanzare> Non venite forse anche voi messa ogni giorno alla prova da chi vi ha scelto? Non avete anche voi, a volte, dubbi su eventi che con il tempo vi si rivelano interamente diversi da quel che in un primo momento avevate creduto?
03:18
ELIZABETH
Ed ora, ora si prende GIOCO DI ME.... ( urla mentre la destra è serrata al viso, inspiegabile ad un primo esame a cosa si possa riferire, a cosa abbia causato tale reazione)
03:20
ELIZABETH //i canini scivolano autonomamente dai colletti gengivali mentre la signora si piega in avanti col busto ed atropo brilla di luce irreale, un'aura di sangue circonda il diamante nero.
03:20
WilliamJ
<si ferma per alcuni istanti, perplesso dalle sue parole e dai suoi gesti> Che... che avete? <titubante> Cosa... cosa vi accade, Portatore? <nel pronunciare anche l'ultima frase copre quasi interamente la distanza che fino a quel momento li separava>
03:23
ELIZABETH
non fatevi soggiogare dalla suadente voce del caos... resistetegli... ( mormora con un filo di voce, mentre atropo si fa ancora più forse, palesando l'aura di gelo tipica del portatore dell'anello oscuro quando esso è attivato)
03:24
ELIZABETH forse=forte
03:25
WilliamJ
Che.. che intendete? <continuando a guardarla, gli occhi fissi e pieni di incomprensione. Istintivamente pone un nuovo passo di distanza tra sè e il Portatore.>
03:30
ELIZABETH
sento una voce, una voce che mi sussurra ... e come posso sapere che non sia questo maledetto anello? come posso io saperlo?.... odio ... odio chi mi ha relegato in questo universo, odio suo fratello che mi ha privata dell'unica chiave .... quindi non cedete ad atropo, non è saggio incorrere nelle sue malie.... ( pare lottare con l'anello, la voce arranca su impervie tonalità mentre la figura torna ad erigersi ma lo sforso pare enorme, come se dovesse sollevare una roccia di imponenti dimensioni)
03:32
WilliamJ rimane a pochi passi di distanza, allo stesso tempo spaventato ed attirato dalla lotta del Portatore. Non riesce a trovar nulla di sensato da dire... limitandosi ad osservare ed a cercar di notare e ricordare ogni minimo mutamento nella vampira o nel suo anello.